Mondovì e Brichetto
(22 aprile 1796)
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Première vue de Mondovi et de la position de Brichetto.
Acquarello, mm 540 x 820. Parigi, Versailles e Trianon |
Nonostante gli avvenimenti dei giorni precedenti e l'arresto dei francesi alla
Pedaggera e alla Corsaglia, Colli capisce che non può continuare a resistere.
Così il 20 aprile ordina la ritirata su Mondovì. Il soccorso di Beaulieu
non è mai arrivato, per non parlare di eventuali aiuti da Torino. Dal lato opposto
Napoleone riorganizza le sue forze e prepara un assalto ben coordinato, attento
a non ripetere gli errori del 19. Il 21 aprile 7000 piemontesi in ritirata sono
attaccati da 25.000 francesi.
Il Colli non ha neppure il tempo di organizzare la difesa della città
di Mondovì. Dappertutto ci sono scontri: a Vicoforte di Mondovì e più a sud,
presso San Pietro. Qui Séruriér, manifestando una risolutezza che stupisce persino
i contemporanei, dispone i suoi uomini su tre colonne, mettendosi lui stesso
alla testa di quella centrale; dopo aver mandato avanti un nugolo di fucilieri
li segue, a passo di carica, sciabola alla mano, davanti ai suoi uomini. Molti
soldati piemontesi sbandano. Presso il Poggio del Brichetto, poco a sud
di Mondovì Piazza, circa 4000 uomini delle truppe piemontesi, comandati dai
generali Bellegarde, Dichat e Solaro, oppongono una valorosa resistenza riuscendo
a respingere più volte gli attacchi nemici. Colli a Mondovì Brea passa il ponte
sull'Ellero ritirandosi verso Fossano. Napoleone, quando intuisce che la fanteria
piemontese si sta organizzando per la ritirata, lancia la sua cavalleria sul
fianco destro dei piemontesi. Vuole infatti che questa ritirata si trasformi
in rotta.
A Carassone due squadroni dei Dragoni del re tentano una carica in cui
trova la morte il generale francese Stengel. Mondovì è ormai nelle mani dei
francesi che si danno al saccheggio. Il ricco arsenale della città cade nelle
mani delle truppe napoleoniche. Poche ore dopo anche il forte si arrende e tra
il bottino di guerra finiscono molte bandiere sarde.
La presa di Mondovì è un momento importante nella campagna napoleonica.
Infatti Napoleone è ormai giunto nella fertile e ricca pianura del Piemonte
dove le esigenze materiali dell'esercito potranno essere soddisfatte al meglio.
Il pericolo della fame sembra allontanarsi. Bonaparte rimane a Mondovì giusto
il tempo per riorganizzare l'Armata. La pace, infatti, obiettivo finale di Napoleone
in questa prima fase della campagna d'Italia, non è ancora stata richiesta dai
piemontesi. Alla sera del 21 aprile quello che resta dell'esercito piemontese
si ritira verso Fossano. Ma è notevolmente indebolito.
Nella notte del 22 parte dei soldati si ferma poco prima della cittadina; altri,
che non avevano partecipato alla battaglia di Mondovì, a Carrù e Monchiero.
A Fossano si raccoglie il corpo principale del Colli.
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