Montelegino
(11 aprile 1796)
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Attaque de la redoute de Monte - Legino: le chef de la brigade Rampon fait
prêter ses troupes le serment de perir plutôt que de se rendre.
Acquarello, mm 540 x 810. Parigi Versailles e Trianon |
Il Generale D'Argenteau giunge a Montenotte la sera del 10. Quel giorno
stesso ha ordinato alla brigata Rucovina, in marcia da Cortemilia verso Dego,
di raggiungerlo. A Montenotte D'Argenteau non dispone che di 3000 uomini circa,
dal momento che tre battaglioni austriaci sono rimasti a Sassello come tramite
con Beaulieu. La mattina successiva (11 aprile) il generale austriaco, nonostrante
le truppe di Rucovina siano ancora lontane, attacca il Colle e occupa le posizioni
francesi. Quindi con tutta la divisione marcia su Monte Legino presidiato da
due battaglioni della divisione Laharpe; in tutto circa 1500 uomini.
L'eco dello scontro giunge fino al Colonnello Rampon che, con il suo
2° battaglione della 21° mezza brigata di linea (poi 32° di linea), si trova
presso Madonna di Savona. Rampon non esita con suoi ad accorrere in soccorso
del presidio. "Jurons de mourir tous ici avant que les Autrichiens y pénètrent!"
grida ai compagni prima di lanciarsi nella battaglia. "Nous le jourons" gli
rispondono i suoi uomini. Gli Austriaci tentano di sfondare con attacchi ripetuti
il muro delle baionette francesi. Tutto inutile. Sono costretti alla ritirata.
I soldati francesi superstiti, diventati degli eroi, vengono raccolti in una
mezza brigata, la 32°, ben presto conosciuta con il nomignolo di "la brave",
che si farà onore durante tutta la campagna d'Italia. Il Colonnello Rampon,
per il coraggio dimostrato, viene nominato sul campo Generale di Brigata.
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