Montenotte
(12 aprile 1796)

Vue des hauteurs de Monte-Notte / Attaques del Généraux Massena et Laharpe / 12 avril 1796, tavola VI.
Acquaforte, mm 495 x 790. Mondovì, collezione privata

Lo scopo di Napoleone, in questo momento, è quello di mettere, se possibile, fuori combattimento D'Argeteau in modo da potersi poi muovere liberamente contro l'esercito piemontese, come previsto nel piano originale. Nelle prime ore del 12 aprile 9000 francesi attaccano a Montenotte i 6000 austriaci comandati da d'Argenteau (alcune fonti parlano di 12.000 francesi contro 8.000 austriaci).

Il generale Laharpe, con le sue due brigate Cusse e Cervoni, organizza un rapido attacco frontale, mentre Massena, a capo della brigata Menard, affronta il nemico dal fianco destro. D'Argentau, resosi conto del pericolo, tenta una disordinata ritirata verso Dego e Mioglia, dove i francesi all'inseguimento catturano ancora qualche centinaio di uomini, e Pareto. Le linee austriache sono sfondate, l'esercito nemico in rotta. I moschetti austriaci requisiti vengono distribuiti agli uomini della divisione di Augereau che si erano lanciati nella battaglia di fatto senza armi da fuoco. Durante lo svolgimento della battaglia di Montenotte Beaulieu rimane inspiegabilmente fermo a Voltri. Si limita ad inviare tre battaglioni di fanteria, comandati dal generale Vukassovich, a Sassello, in soccorso di D'Argenteau. Più di 40 km su strada che Vukassovich percorrerà con una rapidità eccezionale, quasi paragonabile a quella tipica dei soldati napoleonici. Queste truppe, giunte alla meta il 13 aprile, si riuniscono con i 4 battaglioni lì distaccati da D'Argenteau, formando un corpo di circa 6000 uomini.

La sera del 12 aprile Beaulieu apprende della disfatta di Montenotte e dell'ingresso dei francesi in Piemonte. Fa subito retrocedere il suo corpo d'armata su Acqui dove ha i suoi magazzini e dove spera di raccogliere i superstiti di Montenotte. Una colonna, attraverso il Colle di Masone, viene dirottata su Ovada, l'altra, con salmerie e carriaggi, attraverso la Rocchetta. La preoccupazione di Beaulieu è ora di coprire il Milanese.

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